E1 Lazio Nord Tappa 14. Sant’Elpidio – Corvaro
Dalla piazzetta davanti all’edificio scolastico e al Supermercato Coal si sale lungo la via Castagneta. Si lascia il borgo di Castagneta (frazione di Sant’Elpidio) a destra e si continua a sinistra passando tra una fonte e una quercia spettacolare. A quota 850 m si gira a destra piegando verso Sud/Ovest. A quota 864 m si incrocia una vecchia via di transumanza che proviene da destra da Torre di Taglio. La seguiamo voltando a sinistra. La si lascia dopo circa 100 m e andando a destra con una salita piuttosto ripida si raggiunge un grande fontanile a quota quasi 1000 m. Qui una larga carrareccia ci porta dopo 300 m di cammino in lieve discesa alle pendici del Monte Fratta (1470 m) dove, all’interno di una boscaglia nelle vicinanze del borgo di Alzano, si trovano i resti di un imponente santuario equicolo.
Questo santuario era articolato in tre terrazze degradanti, delimitate da mura in opera poligonale di II-III maniera, datate tra il III e la fine del II secolo a.C. Tra il primo ed il secondo muraglione si trova la cosiddetta Grotta del Cavaliere, ovvero una fossa cilindrica le cui pareti sono tappezzate da lunghi massi perfettamente regolari disposti verticalmente uno accanto all’altro, come a formare le pareti di un pozzo a pianta circolare, profondo circa 2,60 metri. In prossimità del pozzo vennero rinvenuti degli ex voto anatomici risalenti al III secolo a.C., a dimostrazione di come ci troviamo di fronte ad un luogo di culto. È probabile che si tratti di un pozzo sacro con funzione rituale. Dal sito proviene una piccola epigrafe in marmo con dedica votiva ad Ervaianus, considerata una contrazione di Ercole Vaiano, a cui probabilmente era dedicato questo santuario equicolo. Sappiamo che Ercole era considerata la divinità protettrice dei mandriani, lasciando intendere quindi che la località si trovasse lungo un antico percorso di transumanza. L’epigrafe, oggi al Museo Archeologico Cicolano di Corvaro, si data alla metà del I secolo a.C. Il santuario equicolo di Alzano viene messo in relazione al municipium romano dell’antica Cliternia (Fiamignano).
La denominazione “Cavaliere” si ipotizza sia legata al nome del viaggiatore inglese Edward Sir Cavaliere Dodwell, che ha disegnato questo ed altri reperti archeologici durante i suoi viaggi in Italia intorno al 1830. Nell’estate di questo anno il Dodwell fu colpito, a seguito della fatica e della lunga esposizione al sole, mentre era impegnato nella ricerca delle antiche costruzioni poligonali nel Cicolano, da un malore che fu all’origine di una grave malattia da cui non si sarebbe più ripreso. Morì nel maggio 1832 e fu sepolto nella chiesa di S. Maria in Lata in via del Corso a Roma, dove gli fu dedicato un monumento funerario che si può osservare sul lato destro dell’altare.
E1 Lazio Tappa 14
P: Sant'Elpidio
2h 8m
13 Km
Salite Moderate
420 M
380 M
Lasciate le possenti mura poligonali dell’antico tempio romano, si procede fino ad incrociare a destra la strada asfaltata che va al borgo di Alzano. Si potrebbe entrare a sinistra in uno stretto sentiero tra il piede del monte Fratta ed una recinzione. Purtroppo questo sentiero storico, privato del suo filare di alberi da parte dei boscaioli, si richiude ogni anno a causa di spinosissimi rovi. Si consiglia quindi di procedere sulla via in direzione di Petrignano. Al secondo bivio a sinistra, prima di raggiungere le prime case di Petrignano, si imbocca il sentiero che porta a Colleviati. Qui si volta a sinistra tra le case seguendo la strada asfaltata fino all’incrocio con un’altra strada asfaltata proveniente da Villette e diretta a Collemaggiore. Si attraversa la strada e si prosegue dritti sul sentiero in direzione sud-est. Quando il sentiero volta a destra scendendo, conviene lasciarlo e proseguire dritti fino ad incontrare il cimitero della zona. Dopo pochi metri si volta a destra raggiungendo il piccolo Monastero Benedettino delle Suore di San Paolo in Orthunis, risalente al XII secolo. La struttura religiosa era la principale comunità benedettina del Cicolano, e da questa dipendevano le varie parrocchie della zona. Oggi resta soltanto la chiesa che porta il nome del monastero, con un bellissimo portale, ornato con colonnine lisce e tortili e con una immagine in maiolica del Santo. L’interno, ad una navata, ha subìto nel tempo diverse rielaborazioni.
Dal Monastero delle Suore di San Paolo si scende lungo strade piuttosto ripide al paesino di Pagliara. Si abbandona presto la strada del paese e si esce a sinistra tra i campi, procedendo poi in direzione Sud/Est fino alle prime case del caratteristico borgo di Castelmenardo, arroccato alle pendici del Monte San Mauro (1168 m).
Bisogna risalire fino in cima al paese di Castelmenardo per individuare il bellissimo sentiero che scende tra rocce fino al Torrente Apa, il cui guado può a volte in inverno mostrare qualche difficoltà. Superato il guado, si procede tra ampi campi e pascoli fino ad arrivare alla frazione di Santo Stefano. Qui, risalendo la valle tra il Monte Frontino (1167 m) a sinistra e il Colle La Fossetta (1190 m) a destra si trova una lunga serie di vecchi mulini come la Mola Martorelli, con cui macinavano il grano, prelevando l’acqua copiosissima del torrente Apa mediante una condotta sotterranea.
Per raggiungere Corvaro da Santo Stefano è preferibile salire lungo la strada asfaltata diretta alla Madonna di Malito. Prima di arrivare ad un tornante, troviamo a destra un sentiero che ci permette di raggiungere la parte alta del vecchio borgo abbandonato, da cui poi si potrebbe raggiungere la panoramicissima Rocca o scendere fino ad arrivare alla cosidetta “Fonte Vecchia” nel borgo. Scendendo dalla Fonte Vecchia verso la piana di Corvaro, si incontra la sede del Museo della Riserva Naturale delle Montagne della Duchessa. Si scende infine al centro di Corvaro nella piana omonima (839 m).